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Come un CEO sceglie i candidati

Tella Academy

Obiettivo del modulo

Aiutare gli studenti a comprendere cosa cerca davvero un datore di lavoro durante un colloquio, sviluppando:

  • consapevolezza delle proprie motivazioni e competenze,
  • capacità di presentarsi con efficacia,
  • attitudine proattiva e collaborativa,
  • pensiero critico su “che tipo di candidato voglio essere”.

💬 Discussione guidata:

  • Cosa significa “sapere ciò che si vuole” nel contesto del lavoro?
  • È più importante sapere cosa vuoi o sapere cosa puoi fare?
  • Come cambia questa riflessione in un contesto interculturale?

La prospettiva del CEO – I 6 criteri

1️⃣ Preparazione è tutto

Sai spiegare in modo semplice chi è l’azienda, cosa fa e perché esiste quel ruolo?
Al colloquio è fondamentale conoscere bene:

  • il ruolo per cui hai presentato la tua candidatura (responsabilità, obiettivi, competenze richieste);
  • l’azienda (la sua missione, i valori, i servizi o prodotti principali);
  • e, se possibile, la persona che ti intervisterà (il suo ruolo, il suo percorso o il reparto che rappresenta).

Ricorda: più mostri di esserti preparato, più trasmetti rispetto, curiosità e motivazione autentica.

🧩 Esercizio: scegli un’azienda che ammiri e in 60 secondi spiega a un compagno cosa fa e perché ti piacerebbe lavorarci.


2️⃣ Dimmi perché dovrei assumerti?!

Qual è il tuo valore aggiunto? L’azienda cerca un motivo valido per assumere proprio te.
Non basta dire cosa sai fare, devi saper trasferire il tuo valore:
cosa porti di unico al team, quali risultati puoi generare, e perché la tua presenza farà la differenza.

Se hai ancora poca esperienza, punta sulle tue soft skills:
capacità di adattarti velocemente, comunicare in modo chiaro, collaborare con gli altri, mantenere la calma sotto pressione o mostrare curiosità e voglia di imparare.
Queste qualità contano tanto quanto l’esperienza, soprattutto all’inizio.

Consiglio Tella: pensa a un esempio concreto, anche da uno stage, un progetto scolastico o un’attività di volontariato, in cui hai messo in pratica una di queste competenze.

🧩 Attività: scrivi una frase chiave di 15 parole che risponde a “Perché dovrebbero scegliere me?”. Da fare da solo o a coppie in classe.


3️⃣ Iniziativa e senso d’urgenza

I migliori candidati trovano soluzioni, non scuse.

Sanno essere efficienti e sul pezzo quando serve davvero, nei momenti di pressione, nelle emergenze o quando un cliente o collega ha bisogno di una risposta rapida.

Essere pronti e reattivi non significa correre senza pensare, ma saper agire con priorità e lucidità. È una delle soft skills più apprezzate nel mondo del lavoro moderno.

🧩 Mini role play:
Un cliente scrive una lamentela urgente.
Come rispondi? Quanto tempo impieghi?
Discuti con il gruppo come la prontezza, la chiarezza e il tono positivo possono cambiare completamente la percezione del cliente.

💬 Consiglio Tella: In qualunque lavoro, non conta solo cosa fai, ma con che atteggiamento lo fai.


4️⃣ Esperienza e lavoro di squadra

Le competenze e l’esperienza sul CV sono quasi scontate, un datore di lavoro le dà per acquisite.
Le frasi classiche come “sono una persona dinamica e motivata” o “so lavorare in team” ormai non colpiscono più: le sentiamo in ogni colloquio.

Ciò che fa davvero la differenza è come trasferisci contenuto reale in quelle frasi.
Racconta esempi pratici: una decisione che hai preso, un problema che hai risolto, un contributo che ha migliorato il lavoro del tuo gruppo.
Non serve un grande ruolo per dimostrare impatto, basta mostrare consapevolezza e concretezza.

🧩 Attività riflessiva:
Pensa a un episodio (da scuola, stage, sport o volontariato) in cui hai fatto la differenza nel tuo gruppo.
👉 Cosa hai fatto di specifico?
👉 Qual è stato il risultato?
👉 Cosa hai imparato da quell’esperienza?

💬 Consiglio Tella: nei colloqui, le storie vere e brevi parlano più forte di mille aggettivi.


5️⃣ Evita le “red flags”

Non parlare male di ex datori di lavoro, di brutte esperienze precedenti o chiedere solo “benefit” personali.
Un datore di lavoro tende a ricordarsi di più una red flag (un commento negativo, un atteggiamento rigido, una domanda fuori luogo) che tante altre cose interessanti che potresti aver detto.

💬 Ricorda: il modo in cui parli del tuo passato dice molto sul tuo modo di affrontare il futuro.
Anche un’esperienza negativa può essere raccontata come un’occasione di apprendimento.

🌍 Discussione interculturale:
Il concetto di “professionalismo” cambia tra culture diverse — in alcuni paesi si valorizza la franchezza, in altri la diplomazia. Come ti adatteresti in contesti diversi?


6️⃣ L’energia conta

Un colloquio è anche un incontro tra energie.

Non si tratta solo di parole, ma di presenza, tono e atteggiamento.
Un buon candidato porta quella good vibe — la combinazione di entusiasmo, autenticità e rispetto — che fa sentire al CEO:
“Ecco una persona con cui mi piacerebbe lavorare.”

La tua energia comunica più di qualunque frase preparata.
Puoi avere il curriculum perfetto, ma spesso è quel punto in più, quel sorriso sincero o quella sicurezza tranquilla che fa la differenza.

🧩 Attività:
Simula due colloqui — uno “spento” e uno con “good vibe”.
Analizza con la classe come cambia la percezione del selezionatore.

💬 Consiglio Tella: la professionalità è importante, ma la connessione umana è ciò che lascia davvero il segno.


Attività finale: Il tuo Elevator Pitch

Ogni studente scrive e presenta in 45 secondi il proprio mini discorso di presentazione:

  • Chi sei
  • Cosa sai fare
  • Perché saresti un valore aggiunto

Opzionale: registrazione video per autovalutazione e feedback collettivo.


💡 Takeaway

  • Le aziende non cercano solo skills, ma atteggiamento, energia e consapevolezza.
  • Prepararsi a un colloquio significa anche conoscere se stessi.
  • L’impatto che crei nei tuoi ruoli passati è il miglior biglietto da visita.

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